Mi sono permesso di copiare una nota di Carlo D'Angiò, invece di condividerla, semplicemente per renderla più leggibile:
Grazie a Internet e al mondo interconnesso stanno saltando decine di migliaia di schemi e credenze primitive. E’ un pò come quando Pitagora e poi Aristotele dimostrarono che la terra non era piatta. I primi (privilegiati) ascoltatori della teoria sferica si opposero con bieca ostinazione. Ed è sempre così. Coloro che vivono a cavallo di due epoche – e che hanno la prerogativa di conoscere prima degli altri i cambiamenti del mondo – sono quelli più ottusi e insensibili.
Nel mondo di oggi ci sono molti più ottusi e insensibili di un tempo, perché il web è in ogni casa e per questo ha reso diversi milioni di uomini e donne protagonisti privilegiati del cambiamento. Ma la reazione di chi ascolta o legge è tra le peggiori che la storia abbia mai conosciuto sul piano della compartecipazione umana.
Sembra che le persone siano ipnotizzate dalla pubblicità e dagli stereotipi del sistema. Hanno paura di allontanarsi dal sentiero tracciato per la mandria. E proprio come le pecore, pur ascoltando con curiosità le nuove teorie sul mondo, sulla vita, sul benessere personale e della famiglia, tornano sempre all’ovile. E questo è un problema, perché solo l’uomo può salvare se stesso dalla catastrofe, ma se non è in grado di scorgere ciò che accade a un palmo dal suo naso, allora è la fine.
Ogni anno vengono devoluti milioni di dollari e milioni di euro per la ricerca sui tumori. Ci sono iniziative di raccolta fondi per sostenere la ricerca scientifica. Se ne occupano la Mediaset, la Rai e le varie organizzazioni più o meno famose. Ma ogni anno aumentano i morti di cancro. Poi si scopre che la cura esiste e che ha a che fare con quello che mangiamo, con le proteine animali che sono la principale causa delle malattie del benessere.
E allora non si capisce perché debbano passare in televisione spot che parlano della mortadella come di un prodotto light, dietetico e salutare più di uno yogurt. Il vegetarianismo o anche il veganismo non sono scelte di vita. Non sono come una donna single che sceglie di non sposarsi o come i vigili del fuoco che dedicano la loro vita a salvare le persone in pericolo (per scelta).
Fare la vita del cantante o del camionista o dell’impiegato di banca sono scelte di vita. Il vegetarianismo e il veganismo sono percorsi obbligati di buon senso, sono modelli di vita superiore, non scelte. Si può scegliere tra due o più modelli che si conoscono. Non si può scegliere invece ciò che non si conosce. E il fatto che solo Internet abbia permesso alle persone di scoprire le alternative vantaggiose ai modelli proposti dal sistema e dal marketing delle multinazionali la dice lunga sulla corruzione etica e giuridica di chi governa i processi e le masse.
In mezzo ci sono gli ottusi, quelli che si rifiutano di vedere, quelli che hanno paura di tutto ciò che si muove fuori dal gregge. Un lavoro diverso spaventa. Un’ambizione insolita terrorizza. Il web come fonte di guadagno e benessere ancora viene definito come “catena di S. Antonio”, “meccanismo truffaldino”, “le solite fregature” etc.. E questo è inquietante per davvero, perché svela un livello di ipnosi collettiva con cui bisognerà coraggiosamente fare i conti sui vari fronti della convivenza e della crescita sociale.
Se un idiota di impiegato sceglie di lavorare 40 anni all’insegna di una pensione incerta, non mi importa più di tanto. Ma se un’idiota di impiegato che sceglie di lavorare 40 anni all’insegna di una pensione incerta aumenta lo stress collettivo, l’inquinamento del pianeta, il malessere delle persone e degli animali e il rischio di compromettere il futuro meraviglioso dei miei figli, allora mi incazzo e cerco con tutte le mie forze di impedirlo. Bisogna combattere i coglioni, svegliare gli ottusi dormienti e mostrare la luce della conoscenza.
La terra non è piatta, il latte non aiuta la crescita e il curriculum non serve a costruire il tuo lavoro e il tuo futuro. Meditate gente, meditate... Grazie Carlo...
Nessun commento:
Posta un commento